Soglie di confine cosparse di segreti, 
saperi taciuti in equilibrio sul tempo. 
Desideri potenti attraversano il cuore
afferrano il vento e rilasciano un canto. 
Ogni mano racchiude trasformazione.

Lo sapevo, sono diventato immenso. Doveva succedere prima o poi, a forza di fare e mescolare, mi sono espanso.

Mi sono come liquefatto, tutto d’un colpo, puf! Non riesco a vedere dove inizio e dove finisco, sono sfumato in aria e bollicine. Percepisco ovunque un dolce formicolio.

Certo, sapevo che sarebbe successo, solo che non pensavo così. Andavo avanti e indietro tutto il tempo, senza sosta: prendevo da una parte e portavo dall’altra, avanti e indietro per costruire l’unica cosa che conoscevo. E poi, a furia di avanti e indietro, i confini iniziano a sciogliersi, i tuoi e quelli di tutto il resto. Volevo solo che la materia del sogno entrasse nel mondo reale e ho pensato che se non mi fossi mai fermato, se avessi continuato a muovermi avanti e indietro per sempre, sarei riuscito a rimescolare tutto. Un pezzo di qua, uno di là, avanti e indietro e tutto cambia forma. Diventa un po’ di più quello che avevi immaginato.

E quindi è così, che alla fine, sono diventato immenso.

(un dito e il cielo)

testo di Annika Pettini